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Che cos’è la sindrome di Parigi e perché ne soffrono di più i giapponesi

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Elena De Felice

Delusione dei turisti o per meglio dire “Sindrome di Parigi”, ecco che cosa si intende con questa espressione e come mai se ne parla di più in riferimento ai giapponesi.

In ambito turistico non se ne parla molto, ma esistono diverse sindromi che provocano dei sintomi ben precisi. Forse conoscete di più la famosa sindrome di Stendhal, ma ce n’è anche un’altra che vale la pena approfondire. La prima è una sensazione di malessere che arriva in contesti storico-culturali. Quella di cui vi parliamo oggi, invece, è un’altra ed è chiamata sindrome di Parigi. Vediamo cos’è la sindrome di Parigi e perché sembra che ne soffrano di più alcune persone rispetto ad altre. Vediamo che cosa ne pensano gli studiosi e quali ricerche e studi sono stati effettuati fino a questo momento.

Che cos’è la sindrome di Parigi

Viene indicata come “sindrome di Parigi” una condizione psicosomatica che colpisce chi visita la capitale francese. Fu riconosciuta per la prima volta nel 1986 dal medico giapponese Hiroaki Ota che la definì come uno stato psicologico con sintomi quali l’irritabilità, depressione, insonnia, paura e ossessione di persecuzione da parte dei francesi. Dopo di lui ci furono altri studiosi e altri approfondimenti. In particolare, dal 1990 al 2004 ci sono stati 63 pazienti che hanno riferito anche di aver avuto una forte delusione dalla vista di Parigi e aver provato un disagio e uno smarrimento profondi.

Perché arriva maggiormente ai giapponesi?

Gli uomini e le donne colpite dalla sindrome di Parigi erano maggiormente giapponesi. Gli studiosi si sono dati un paio di risposte sul motivo per cui accade questo. La prima è che i giapponesi hanno una visione idilliaca della capitale francese. Quindi, quando la vedono dal vivo vengono estremamente delusi dalla sporcizia e dal degrado di alcune zone della città. La seconda è quello che Ota chiamava “shock culturale”. I giapponesi sono molto pacati, parlano sottovoce, usano sempre l’educazione, mentre i francesi sono il contrario, sempre molto sanguigni e caotici, con un umorismo difficile da capire per chi è di cultura e tradizione orientale.

Ogni anno ci sono una ventina di vittime di questa sindrome e l’ambasciata giapponese a Parigi ha istituito un numero telefonico disponibile 24 ore su 24 che possa dare sostegno a tutti colore che ne dovessero sentire il bisogno. Si fa ancora ironia su questa curiosa sindrome, ma i casi continuano a manifestarsi.

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