Molti ritengono che la cura del verde e dell’ambiente sia una preoccupazione dei giovani millenials. Alle volte si accusano gli attivisti come Greta Thunberg di sproloquiare di problemi inesistenti. O che in passato sarebbero stati considerati ridicoli.
Potremmo rispondere che una delle leggi più belle riguardanti la promozione del verde porta la firma di Cossiga ed Andreotti. Non esattamente i primi due nomi che vengono in mente a parlare di ambientalismo. Eppure, concepirono una proposta di legge, divenuta poi obbligatoria, che oggi viene scopiazzata da quasi tutti i programmi di politici e sindaci. Cioè legare la nascita di nuove persone alla semina di un albero. Altro che Greta: in Italia esiste una legge bellissima sugli alberi ma spesso nessuno la applica.
Chi è nato dopo il 4 marzo 1992 ha un albero dedicato da qualche parte
La legge è la 113 del 1992, ed è rubricata come “Obbligo per il comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato, a seguito della registrazione anagrafica”. La posa a dimora della pianta deve avvenire entro 12 mesi dalla nascita del neonato. Non solo, il testo indica che sull’atto di iscrizione anagrafica debba essere indicato il luogo esatto di messa a dimora della pianta. La legge è stata addirittura innovata nel 2013, allargando il numero delle semine agli adottati all’interno del Comune, ma escludendo dall’obbligo i Comuni con meno di 15.000 residenti.
La conoscenza dell’esistenza della norma in questione è generalmente bassissima. Soprattutto, non esistono sanzioni concrete per i Comuni che non rispondono all’obbligo. E le due questioni, in un certo senso, contribuiscono di pari passo alla sua scarsa applicazione. Esiste invero un Comitato di monitoraggio dell’applicazione della legge 113. Ma visto il numero immenso di Comuni è evidentemente poco plausibile monitorare tutto il territorio ciascun anno. C’è, però, qualcosa che i cittadini possono fare.
Altro che Greta: in Italia esiste una legge bellissima sugli alberi ma spesso nessuno la applica
Come sapere se il nostro Comune adempie all’obbligo di legge? La risposta è semplice, ed è contenuta nell’articolo 5 della Legge 33/2013. Chiunque ha diritto a richiedere ad una pubblica amministrazione dati, documenti o informazioni in proprio possesso. Si tratta di un principio di trasparenza per molti versi rivoluzionario, ma ancora poco adoperato. Basta dunque individuare all’interno del Comune l’ufficio preposto alla gestione dell’area verde e richiedere, gratuitamente, di poter ricevere il dato. I destinatari avranno l’obbligo di rispondere al nostro quesito, oppure di indicarci in caso di errore di destinatario l’ufficio che detiene il dato.
Si potrà ragionevolmente obiettare che la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema passa tramite altre misure, come quelle incisive sui metodi di produzione industriale e sulla riduzione dell’impatto delle fonti di inquinamento. Intanto, però, considerati che i neonati in Italia sono poco meno di 400.000 all’anno, in pochi anni il nostro Paese vedrebbe la nascita di milioni di alberi in più. Aspetto sul quale difficilmente si potrà trovare qualcuno contrario.