Ti piace leggere? Molte persone non si limitano ad acquistare un libro alla volta, ma ne comprano decine prima ancora di finire a leggere quelli che già hanno. Oggi siamo qui per spiegarti il significato psicologico che sta dietro a questo comportamento e che in giapponese ha addirittura un nome. Scopriamolo insieme.
Leggere rappresenta una piacevole fuga dalla realtà. Dedicare del tempo alla lettura ci permette di staccare la spina, di evadere e accrescere le nostre conoscenze. La lettura ci consente di imparare molto dagli altri, dal passato, ma anche di mettere in discussione le nostre idee.
È abitudine sempre più diffusa acquistare una notevole quantità di libri sapendo benissimo che difficilmente troveremo il tempo di leggerli. In giapponese esistono più di 50000 parole e devi sapere che una di esse descrive proprio questo fenomeno. Oggi siamo qui proprio per spiegarvelo: se anche tu fai parte di questa folta coltre di persone, continua a leggere e ne saprai di più.
Umberto Eco si è sempre definito non solo filosofo, semiologo, scrittore e medievista, ma anche bibliofilo. Egli amava leggere, conservare e possedere libri a tal punto che, alla sua morte, ha lasciato allo Stato italiano la bellezza di oltre 30000 libri.
Sono numeri davvero impressionanti e la prima domanda che ci poniamo senza dubbio è “ma come avrà fatto a leggerli tutti?”. Inutile dire che, ovviamente, nemmeno una persona brillante e geniale come quella di Umberto Eco ha avuto modo di leggere tutti i libri che possedeva.
Tuttavia, avere una biblioteca di dimensioni a dir poco sconfinate ha certamente un significato ben preciso. Possedere molti libri equivale al desiderio di poterli leggere tutti e quindi di approfondire ed accrescere la propria conoscenza. Questo gesto è un profondo segno di intelligenza e di sete di sapere.
Accumuli tanti libri sul comodino? La lingua giapponese possiede un termine per descrivere quest’attitudine. La parola è “tsundoku” è un termine composto da 2 lemmi, “tsunde” ovvero “impilare cose” e “oku”, cioè, “lasciarle lì per un po’ di tempo”. Questo termine nasce nel 1879 e rappresenta una tendenza sempre in crescita ormai dal Medioevo.
Lo tsundoku è il vero e proprio atto di acquisire testi senza leggerli subito. Nella cultura giapponese questa pratica non ha affatto un’accezione negativa. Comprare libri con il puro gesto di acquistarli risolleva l’umore di chi lo fa, anche se poi non riuscirà a leggerli. A livello psicologico, comprare libri e tenerli in casa accanto a sé, regala sensazioni positive, quasi una forma di estasi. Possedere libri ce li fa apprezzare anche se non li abbiamo letti e averli ci fa sentire bene, ci trasmette sicurezza e continua voglia imparare.
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