Giovanna Mezzogiorno, senza mezzi termini, si scaglia contro le campagne sulla diversità. Tante parole, pochi fatti – dice l’attrice.
La società contemporanea rivendica il concetto di “diversità”, lottando deliberatamente contro i fantomatici stereotipi associati ai canoni di bellezza. Peccato che, oltre alle parole, niente di concreto sia di fatto avvenuto. E mentre sui social i personaggi pubblici si mostrano senza trucco e senza filtri, esaltando la bellezza naturale – dopo aver eseguito un’accurata skincare routine da centinaia di euro – nel mondo reale c’è chi ancora combatte contro i pregiudizi e le malelingue. Gli stilisti di fama internazionale selezionano modelle curvy per manifestare la propria inclusività, mentre donne comuni subiscono quotidianamente derisioni ed espressioni misogine da tutti coloro che si ritengono superiori.
Non possiamo dunque biasimare Giovanna Mezzogiorno, la quale – senza mezzi termini – definisce le campagne pubblicitarie sulla diversità delle vere e proprie “boiate“. La talentuosa attrice italiana, vincitrice di un David di Donatello – anno 2003, si racconta nel cortometraggio Unfitting – presentato al prossimo Festival del Cinema di Roma. Affronta così il tema del sovrappeso e del giudizio che ne deriva, parla del rifiuto da parte dei produttori, dei registi e di tutte quelle colleghe che le voltarono le spalle, scomparendo progressivamente dalla vita dell’artista. Giovanna Mezzogiorno porta sullo schermo la verità, un prodotto che combatte finalmente ogni forma di ipocrisia.
Unfitting, esordio alla regia di Giovanna Mezzogiorno: la verità contro l’ipocrisia
E’ bastato qualche chilo in più per mettere in discussione il suo talento, la sua carriera, così come la sua professionalità artistica. Giovanna Mezzogiorno riporta la sua esperienza sul grande schermo, lo stesso che le permise di godere della tanto agognata notorietà, ma che rappresentò al contempo la sua principale fonte di sofferenza. “Nel cinema conta sicuramente l’aspetto fisico” – ammette – “sono stata molto criticata quando avevo preso molto peso e non corrispondevo più all’immagine che le persone avevano di me”. Questo ha contemplato il rifiuto da parte di registi e registe, così come produttori e colleghe di lavoro.
Giovanna Mezzogiorno ha combattuto contro gli stereotipi sin dal suo esordio, cercando ruoli e personaggi che si avvicinassero il più possibile alle donne comuni. Abbandonando le vesti di femme fatale, l’attrice ha preferito di gran lunga la semplicità, la beata normalità, divenendo una delle figure più talentuose del panorama cinematografico nazionale. “Un attore è un personaggio di cui il pubblico si deve un pochino innamorare” – ha spiegato – “La maggior parte si è rotta le scatole di essere vincolata a questi modelli di bellezza”. Mezzogiorno ha infine concluso: “Questi modelli di pseudo perfezione fanno sentire la maggior parte delle persone in una condizione di disagio”.