Icona delle arti marziali e del cinema, Jean-Claude Van Damme ha alle spalle una vita e una carriera splendide. Ma anche un grande, enorme rimpianto
Nel suo Belgio è una istituzione nazionale. Evidentemente, la sua capacità di combattente, unita all’arte del cinema, lo hanno consacrato come icona mondiale. Parliamo di Jean-Claude Van Damme, un duro per eccellenza. Eppure, anche i duri come lui possono avere degli enormi rimpianti nella vita.
Parliamo quindi di uno dei più grandi nomi nel mondo delle arti marziali e del cinema d’azione. La sua carriera eccezionale e la sua presenza carismatica sullo schermo lo hanno reso un’icona indiscutibile. Jean-Claude Van Damme è nato il 18 ottobre 1960 in Belgio ed è cresciuto con una passione per le arti marziali. Da giovane ha studiato karate e kickboxing, sviluppando abilità che avrebbero presto contribuito a plasmare la sua carriera cinematografica.
È negli Stati Uniti, all’inizio degli anni ’80, che Van Damme riuscirà a far notare la sua capacità di artista marziale con il cinema. Impiegherà qualche anno ad affermarsi, ma dal 1988 con, “Senza esclusione di colpi”, Van Damme diventa famosissimo. Qualche titolo della sua lunga e pittoresca carriera: “Colpi proibiti” (1990), “Lionheart – Scommessa vincente” (1991), “Senza tregua” (1993), “Street fighter – Sfida finale” (1994), “Double team – Gioco di squadra” (1997). Nel nuovo millennio, invece, è apparso nella fortunata saga “I mercenari”, progetto di un altro mito come Sylvester Stallone, in cui Sly ha raggruppato alcuni degli attori più iconici degli anni ’80 e ’90.
Famosissimo in tutto il mondo da circa quarant’anni, dunque. Lui che, nel mese di ottobre appena trascorso ne ha compiuti 62, vivendo e crescendo con il mito di Bruce Lee. Nonostante i ruoli da duro che spesso interpretava, Van Damme è riuscito a mostrare una gamma di emozioni inaspettate nei suoi film, dimostrando di essere un attore versatile. Eh già, anche un duro come lui può avere dei sentimenti molto pronunciati, come dimostra una recente intervista.
Recentemente, infatti, abbiamo scoperto che il famoso attore belga ha detto “no” al cameo in “Welcome to Zombieland” (noi ovviamente lo conosciamo come “Benvenuti a Zombieland”), ruolo destinato a Patrick Swayze, purtroppo deceduto proprio in quel periodo e che alla fine è stato ottenuto da Bill Murray. Nel cast, anche Woody Harrelson ed Emma Stone.
Ancora oggi, a distanza di quasi quindici anni (il film è del 2009), Van Damme rimpiange il rifiuto di svolgere quel cameo, definendo quella scelta come “l’errore più grande della mia carriera”. Insomma, la vita di tutti è fatta di scelte e anche di scelte sbagliate. Persino la vita di un duro come Jean-Claude Van Damme.
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