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Controcultura

Augusto del Noce: problema dell’ateismo

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Forse non tutti lo ricordano ma Il problema dell’ateismo è una delle opere più importanti di Augusto Del Noce, grande politico italiano, ma anche filosofo e politologo.

Andiamo a scoprire insieme di cosa si tratta.

Di cosa parla l’opera di Augusto del Noce il problema dell’ateismo.

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Da cosa parte l’autore per scrivere la sua opera

Il problema dell’ateismo è sicuramente l’opera più significativa di Augusto Del Noce in quanto all’interno troviamo un’analisi molto accurata della storia della filosofia moderna.

Augusto Del Noce si impegna molto in questa analisi invertendo il paradigma positivistico e storicistico che aveva la specifica comune nel progressivo.

Infatti secondo questo importante filosofo questo paradigma di illuministica possiede come prima condizione di esistenza la  postulazione dell’ateismo. Quest’ultima rappresenta una necessità, nell’ottica di progredire di sistemi filosofici e delle Scienze.

Ma a prescindere dalla teologia cristiana, alla quale anzi più o meno è in opposizione. In questa sua opera Augusto Del Noce vuole dimostrare molto semplicemente che la considerazione dell’ateismo non è più una necessità ma un problema della modernità.

Per quanto riguarda quest’ultimo afferma che è un necessario sbocco sarebbe il nichilismo post Nietzsche, che ormai è distaccato da qualunque riflessione filosofica.

Inoltre questo nichilismo ormai è sfociato in una forma di vita pura che lui definisce nello specifico way of live di autodistruzione dell’uomo. Il filosofo quindi pone innanzitutto l’attenzione sulla distinzione che ritiene molto importante tra varie forme di ateismo cioè tra quello politico-positivo, i cui esempi sono stati l’Illuminismo, oppure l’ateismo negativo, legato alla filosofia di Schopenhauer.

Ma non solo visto che nomina anche la follia filosofica che rappresenta la forma più rara di ateismo, che l’autore trova solo in due casi nella storia della filosofia ovvero in Nietzsche e in Jules Lequier.

Nel momento in cui l’autore finisce questa distinzione propedeutica decide di iniziare l’anamnesi del pensiero filosofico moderno con lo scopo di rintracciare la genesi di ogni forma di ateismo.

Altre cose da sapere sulle opere il problema dell’ateismo

Sempre secondo Augusto Del Noce la filosofia parlava dell’esistenza degli Dei. Ecco perché il filosofo sostiene come sia evidente la crisi della scolastica medievale, che però non ha costituito un necessario processo, per il fatto che proprio colui che voleva riformarla e cioè Cartesio la tradì e se ne allontanò.

Tutto questo è dimostrato dal fatto che nelle sue celebri meditazione metafisica di riproporre una nuova prova dell’esistenza di Dio, che però andrebbero ad opporsi al naturalismo che invece predicava relativismo etico, ma che soprattutto sostituiva il Dio Logos con la natura impersonale e senza ordine.

Ma in realtà Cartesio operò il definitivo tradimento della filosofia cristiana, attingendo ad un platonismo e agostinismo privato.

In pratica quindi se l’idea di Dio non è riflesso intellettuale di una realtà antologica esterna al soggetto, ma è solo una semplice struttura logica, varrà la pena considerare la critica kantiana della prova ontologica di Sant’Anselmo.

Secondo questa critica non bisogna aggiungere il predicato dell’esistenza alla perfezione dell’idea. Augusto del Noce in sintesi vuole dimostrare come il tradimento della Scolastica, che viene effettuato soprattutto da Cartesio, ha come punto centrale l’ideache è passata da essere da struttura del reale a quella del razionale, passando quindi dal dominio dell’antologia alla psicologia.

Ecco perché non ci può essere nessuna spiegazione tranne il rifiuto di riconoscere uno statuto ontologico all’idea.

Da questo punto di vista bisogna anche considerare che la famosa critica di Kant sarebbe valida solo nel caso in cui si ponesse contro Cartesio e non contro Sant’ Anselmo perché quest’ultimo possedeva il platonismo, che gli consentiva ancora di parlare di perfezione dell’esistenza dall’idea dell’essere.

Come prosegue la sua analisi Augusto del noce nell’opera il problema dell’ateismo

Altre considerazioni su Cartesio

Augusto del Noce quindi  prosegue la sua analisi parlando di Cartesio e di come ogni forma di illuminismo avrebbe dominato il Settecento: ed ecco perché parla di un pre illuminismo cartesiano.

Inoltre aggiunge che proprio Cartesio è stato quello che è riuscito a tradurre l’ateismo libertinismo e razionalistico in illuminismo, che poi sarebbe stato appunto considerato come un libertinismo razionalistico.

Però è importante notare come Augusto del Noce non dà giudizi su Renato Cartesio dal punto di vista personale. Anzi sottolinea un’altra cosa e cioè che lo si dovrebbe considerare in quei tempi il grande vincitore e condottiero della battaglia culturale del Cristianesimo contro il libertinismo.

Questa vittoria è dovuta al fatto che non è riuscito a prevedere una forma di ateismo non relativistico come appunto illuminismo settecentesco, il quale non si limitò solo ad opporsi alla scolastica.

Ma formò una vera e propria visione della storia dogmatica nella quale il cristianesimo funziona un ostacolo per lo sviluppo e l’emancipazione dell’umanità.

Secondo Augusto Del Noce, così come è riportato nella sua opera il problema dell’ ateismo, ci sono due percorsi filosofici che sviluppano i due aspetti che già troviamo in Cartesio cioè l’Illuminismo è lo spiritualismo.

Quindi da una parte con Villach e Kant fino a Hegel e Marx i quali riceveranno il lucido razionalistico e materialistico di Cartesio, mentre dall’altra abbiamo Pascal Vico e Rosmini che saranno gli eredi del patrimonio spiritualistico.

Quest’ultimo viene inteso come filosofia di accordo tra Fede Cristiana e ragione naturale.

Conclusioni

In definitiva nell’opera il problema dell’ateismo Augusto Del Noce decide di individuare come unica condizione possibile per questo tradimento il rifiuto del peccato originale . Infine secondo Augusto Del Noce l’ irrazionalismo, ha sostituito il peccato con l’ignoranza, rifacendosi per questo motivo al pelagianesimo  che può rendere da solo possibile qualunque forma di ateismo.

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