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Zelensky conferma la stima verso l’Italia e Meloni

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Il premier dell’Ucraina Volodymyr Zelensky è tornato a parlare dell’Italia e del sostegno che il nostro Paese ha riservato e sta riservando all’Ucraina durante la guerra contro la Russia. In occasione di un’intervista rilasciata al TG1, infatti, il numero 1 ucraino ha ribadito la sua stima nei confronti dell’Italia e del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nonostante le recenti situazioni avessero potuto minare il rapporto tra i due Paesi.

Le parole di Zelensky su Meloni e sull’Italia

Zelensky ha infatti spiegato di aver ricevto un altro pacchetto di aiuti dal nostro Paese, affermando quindi che, in sostanza, ciò significa il non cambiamento della posizione dell’Italia e del Presidente Meloni nei confronti dell’Ucraina. “La ringrazio e l’aspetto, so che sta arrivando”, spiega Zelensky. Il quale si riferisce anche all’invito rivolto alla Meloni di venire a Kiev. Un invito di cui lo stesso presidente del Consiglio ha discusso nelle scorse settimane, di fatto accettandolo (anche senza dare, in realtà, una data specifica per il suo approdo in Ucraina).

Abbiamo un forte rispetto per l’Italia e per il popolo italiano“, ha spiegato il presidente dell’Ucraina. Le polemiche movimentate negli scorsi giorni dalle parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi non hanno quindi sortito un effetto divisore, almeno non in apparenza.

Zelensky e una guerra che non potrà durare per sempre

Zelensky ha poi parlato in generale del conflitto, affermando come non durerà all’infinito. Il leader ucraino è convinto che la guerra si concluderà con la vittoria del suo Paese e una vittoria, quidndi, delle pace. “Anche le generazioni future dei russi ci ringrazieranno”, spiega. “Non abbiamo paura”, afferma mentre parla dell’ennesima giornata di distruzione. Tantissimi infatti i bilanci devastanti anche in questi giorni, con perdite umane e militari che semmbrano non terminare mai.

In riferimento alla giornata di ieri, Zelensky spiega anche che “le perdite nemiche stimate sono state di 40 morti e 37 feriti”, in quest’ennesima giornata di guerra che ormai da un anno va avanti senza che realmente stia emergendo un vincitore e, soprattutto, una soluzione pacifica.

Con Mosca infatti la situazione non sembra decisamente volta al compromesso, anzi. I due Paesi continuano a rimanere ai ferri cortissimi e non si vede, al momento, all’orizzonte una data di fine conflitto.

Il cambiamento tattico dei russi

Nell’ultima settimana di guerra, peraltro, i russi avrebbero modificato sensibilmente la loro strategia. A farlo notare un portavoce dell’aeronautica ucraina, Yuriy Ignat. Secondo Ignat, infatti, nelle ultime settimane le forze russo stanno evidenziando una maggiore parsimonia nel lancio di razzi. Prima infatti c’erano attacchi massici almeni una volta ogni 2 settimane. Adesso, invece, i ragazzi vengono utilizzati con più regolarità e costanza ma, al tempo stesso, con minore portata.

Un cambiamento che potrebbe essere interpretato in due modi. Una scelta puramente strategica, ovvio. Oppure, come si potrebbe ipotizzare, una mancanza di materiale in attesa di rifornimento o di altre strategie.

La posizione del Cremlino

D’altro canto, la Russia continua a glissare sulla fine del conflitto. “Finora non c’è stata volontà o apertura nei confronti di iniziative di pace da parte dell’intero Occidente”, spiega il portavoce Dmitry Peskov al canale tv Rossiya 1. “Per adesso è quasi impossibile aspettarsi un qualche tipo di reciprocità da parte di qualche membro dell’Occidente”, conclude. Anche la proposta del presidente Lukashenko di ospitare in Bielorussia i colloqui tra Putin e Bides sembra destinata a cadere nel vuoto. Molto più probabile, infatti, che Biden si rechi in Polonia, a Varsavia, per tenere da lì un discorso sulla situazione bellica.

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