“Via da Napoli? Mi stavo separando da mia moglie ed era giusto che tornassi a casa. Maradona mi chiamò e mi chiese di restare, lui era un amico e ho tentennato ma volevo stare vicino ai miei ragazzi, erano la priorità. Quello era un gruppo fantastico che si stava preparando per fare qualcosa di grande. Fu una scelta difficile ma l’ho dovuta prendere. Allodi? Italo abitava a 300 metri da casa mia a Firenze, si intendeva di arte e di altre cose, mi piaceva stare con lui. Standogli vicino si imparava sempre qualcosa. Mi chiese di venire a Napoli, mi era stato già chiesto un paio di anni prima ma non c’erano le condizioni. Poi venni volentieri, facemmo 3 anni di contratto ma poi la mia situazione familiare è cambiata. Maradona fu l’unico a ringraziarmi quando me ne andai, mi disse che gli avevo insegnato a stare in campo ma non era vero! Diego era ammirevole in tutte le sue manifestazioni. Era di un’altra categoria, nessuno che l’ha conosciuto potrà mai parlare male di lui. Lobotka? Annata eccezionale, era un pochino sovrappeso, si alternava con Demme nella gestione Gattuso. Ora è il miglior centrocampista d’Italia. Il paragone con lui mi rallegra, certamente è più bravo di me. Il Napoli è stato bravo e fortunato con i nuovi acquisti. La Lazio ha un centrocampo all’altezza dei migliori: se devo pagare un biglietto lo pago per Kvaratskhelia o Luis Alberto, non per giocatori come me. Nel nostro ruolo non contava tanto prendere gli applausi ma essere utile”. Queste sono alcune delle dichiarazioni di Eraldo Pecci alla trasmissione Legends – Ci vediamo a Napoli, produzione cura Nexting, in onda su Napflix (canale 116) e Canale 8 (numero 14 sul telecomando) ogni giovedì alle ore 21:00.
L’aneddoto di Eraldo Pecci sulla famosa punizione di Maradona
Pecci ha poi raccontato un aneddoto su un momento chiave della storia azzurra: “La punizione di Diego in Napoli-Juventus? La barriera era molto alta, Diego mi disse di toccarla un pochino indietro, io non capii e gli dicevo che non ci passava, alla fine gliel’ho toccata e partì una traiettoria incredibile. Questi geni vedono cose che noi non vediamo. A fine partita gli dissi che gli avevo fatto un grande assist, mi mandò a quel paese! Alle volte veniva a casa, io scherzando gli dicevo di volergli insegnare a palleggiare con il destro perché era scarsino…Chi parla male di Diego è perché non l’ha conosciuto. Il Napoli è talmente forte che tutte le altre squadre sembrano scarse. La differenza la fanno i giocatori: se non ci fossero Osimhen e Kvaratskhelia, il Napoli non avrebbe questo vantaggio e questi punti. Normale che l’allenatore faccia il suo ma i campionati si vincono grazie ai giocatori forti”.
Il parere sul Napoli di Spalletti
Infine, un parere sul Napoli attuale: “Kvaratskhelia resta a Napoli? E’ evidente che sia stato lui a dare il cambio di passo a questa squadra. Non so se resterà ma sono stati molto bravi a trovarlo. Bisogna avere uno scouting di primo livello per combattere contro i soldi delle inglesi, delle spagnole, del PSG e del Bayern Monaco. Purtroppo il rischio che i giocatori bravi se ne vadano c’è sempre, i soldi sono importanti e alcuni campionati sono più allettanti del nostro. Il ciclo del Napoli è nuovo e ci sono i presupposti per aprirne uno lungo ma se un giocatore ha mal di pancia devi lasciarlo andare via. Per adesso la squadra sta facendo cose poco paragonabili, è una bellezza incredibile. Già mantenere questo livello sarebbe importante ma non saprei immaginare come far crescere questa squadra che è eccezionale.
In questo Napoli chi fa la differenza? Osimhen e Kvaratskhelia, Kim è un fenomeno, i due terzini sono ottimi e Anguissa sembra il Kessié dell’anno scorso al Milan: lascia che gli altri si divertano e lui fa il babbo che controlla non accada niente di male. La squadra ha trovato una fiducia incredibile, ti prende l’occhio perché sembra imbattibile. Kim più forte di Koulibaly? In assoluto non saprei ma non avevo fiducia facesse un campionato così. Come fisico mi sembra Koulibaly il più forte ma il Kim di quest’anno è superiore al Koulibaly dell’anno scorso”.