Nonostante tutto questo tempo, arriva una nuova e decisiva svolta sul caso della strana morte di Arianna
Era il 2001 ed una giovane Arianna Zardi stava affrontando i suoi studi all’Università. Ma in un tiepido pomeriggio di fine settembre, la ragazza è scomparsa per poi essere ritrovata senza vita alcuni giorni dopo.
Una storia che fece parlare poco in quegli anni, ma che adesso potrebbe tornare tra i fatti di cronaca per via di una nuova possibilità di inchiesta. Dopo molti anni, infatti, ci sono novità importanti sul caso della strana morte di Arianna. Sua sorella intanto chiede giustizia e si appella a chi potrebbe sapere.
Il caso di Arianna non si può archiviare: si riaprono le indagini?
Arianna Zardi è scomparsa il 30 settembre 2001 dopo essere uscita di casa attorno alle 13 del pomeriggio dalla sua casa di Casalbellotto, in provincia di Cremona. Due giorni dopo il ritrovamento del corpo: Arianna era senza vita vicino ad un ponticello alto cinque metri, con ossa rotte e ferite letali. Forse un suicidio, ma la sua famiglia non è mai stata convinta del tutto. Un caso strano che fin dall’inizio aveva procurato grave dolore e senso di abbandono da parte della famiglia. Per quindici anni, infatti, nessuna indagine seria era stata condotta sulla vittima, ma poi è arrivata la svolta.
Nel 2016, infatti, il procuratore di Cremona chiese la riesumazione del corpo, oltre all’apertura di un fascicolo in cui vi era l’ipotesi di omicidio a carico di ignoti. Furono molti, infatti, gli elementi che smentivano un suicidio della ragazza. La famiglia non aveva mai creduto all’ipotesi di questo tipo e ora poteva avere delle rassicurazioni sulle proprie ipotesi. Ma nulla di più, perché il caso andò velocemente verso un’archiviazione da parte della procura. Una scelta contrastata fortemente da Sara Zardi, la sorella di Arianna, e dal suo avvocato. Fino alla decisione del giudice per le indagini preliminari, in questi giorni, di accogliere la richiesta e aprire a nuove indagini.
Una novità che ha colto positivamente di sorpresa la sorella di Arianna, la quale non si aspettava che la sua opposizione all’archiviazione fosse accolta dal giudice. Sono moltissimi gli elementi che fanno pensare ad un possibile omicidio, oppure ad una caduta accidentale dal ponticello, ma per Sara la cosa fondamentale è che emerga finalmente la verità.
“Chi sa deve parlare” scrive la ragazza su Facebook. Intervistata da Fanpage, ha parlato delle sua volontà di arrivare alla verità. Le tracce di pneumatici e di sangue trovate sul corpo della sorella fanno pensare che qualcuno c’era il giorno della morte di Arianna. Ora quindi si spera che le indagini, 22 anni dopo, possano finalmente dare un volto a chi ha visto com’è morta la ragazza.