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Cartucce

Moneta alternativa africana Eco: tutto quello che c’è da sapere

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Il 21 dicembre 2019 è una data che difficilmente verrà dimenticata in Africa perché quel giorno c’è stata un’importante conferenza stampa congiunta del presidente francese Macron e del presidente della Costa D’Avorio Alassane Ouattara. Durante l’incontro con la stampa i due leader politici hanno annunciato in maniera ufficiale l’adozione di una nuova moneta unica per l’Africa che si chiamerà Eco e che sostituirà il vecchio franco CFA.

Conseguenze della moneta eco per l’Africa e per l’Europa

Aspetto Storico

Questa decisione è stata definita storica soprattutto per quanto riguarda le relazioni tra gli Stati membri dell’ UEMOA (Unione economica e monetaria dell’Africa Occidentale), anche se i presidenti di Francia e Costa d’Avorio in quell’occasione non hanno specificato i tempi e le modalità del passaggio, che ovviamente sarà epocale.

Un aspetto importante da sapere è che questa conversione riguarderà solo i paesi che fanno parte dell’ UEMOA e cioè Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea Bissau, Mali, Nigeria, Senegal e Togo, che hanno sempre utilizzato il franco CFA.

Invece sono stati esclusi altri paesi che appartengono alla comunità monetaria ed economica dell’Africa Centrale e cioè Repubblica Centrafricana e Repubblica del Congo, Camerun, Ciad, Gabon, Guinea Equatoriale.

L’obiettivo dei negoziatori, che hanno deciso il passaggio dal Franco Cfa alla moneta unica, è quello di riprodurre in maniera fedele il modello unitario dell’Unione Europea.

Però è chiaro che le due situazioni sono molto diverse tra di loro: ecco perché già in partenza le possibilità di riuscita del progetto non erano così alte.

Aspetto economico della moneta Eco

Non è esagerato definire questa decisione come epocale perché coinvolge soprattutto l’aspetto economico, considerando che per esempio i paesi che hanno aderito alla nuova moneta Eco non saranno più obbligati a depositare la metà delle loro riserve di valuta presso la Banca centrale.

Questa pratica in questi anni è stata obbligatoria per tutti quei paesi dell’ECOWAS, che usavano al loro interno il franco CFA, in cambio però della garanzia di conversione con la moneta principale, che ovviamente è l’euro.

Quindi è chiaro che questa nuova moneta, ed è importante ricordarlo, sarà ancorata all’Euro, secondo un meccanismo del tasso di cambio fisso.

Valutazione sulla fattibilità di questa conversione

Opinione dei maggiori analisti politici ed economici

Chiaramente in questi casi sono stati chiamati ad esprimersi i più importanti analisti economici e politici. In questo caso la loro opinione sulla fattibilità di questa importanza conversione è stata improntata sulla cautela nel senso che la loro preoccupazione era collegata al contesto così difficile che vive la maggior parte degli stati africani coinvolti.

Secondo la loro opinione affinché questa moneta funzioni sarà indispensabile che sussistano certe condizioni come per esempio la creazione e lo sviluppo di un mercato del lavoro che sia ampio.

Tutto questo sarà necessario affinché i lavoratori abbiano la possibilità di spostarsi in maniera agevole, in base alle loro esigenze dal punto di vista occupazionale.

Inoltre ci sarà bisogno di una flessibilità maggiore sia dei prezzi e dei salari, ma soprattutto una maggiore mobilità dei capitali perché questi sono i due elementi indispensabili, affinché non ci siano squilibri commerciali nei paesi.

Altro aspetto importante da considerare è legato alla volontà o meno dei paesi coinvolti in questo progetto di avere cicli economici simili per evitare contraccolpi e shock per i loro cittadini.

Al contempo sarà molto importante la stabilità politica dei paesi che aderiscono a questo progetto perché altrimenti il rischio di tornare indietro è elevato: ma non è facile raggiungerla, soprattutto perché periodicamente vengono fuori minacce terroristiche in tutta la regione del Sahel.

In definitiva gli esperti ritengono che il motivo principale, per il quale fino ad oggi la moneta comune non ha visto la luce, è proprio legato alla possibile disomogeneità delle economie  coinvolte.

Aspetti geopolitici della moneta Eco

Al di là degli aspetti economici storici non si possono ignorare tutte le questioni geopolitiche legate a questa decisione che ancora non sono state affrontate e risolte: ci riferiamo nello specifico alla relazione economica tra i paesi dell’ UEMOA e la Francia.

Purtroppo fin dall’inizio questa decisione comunicata al presidente boriano è stata vista quasi come un affronto diplomatico da altri membri dell’ECOWAS  ma non dell ‘UEMOA: ci riferiamo a Gambia, Guinea, Ghana, Sierra Leone, Nigeria, Campoverde e Guinea.

In particolare è stata molto forte la reazione del presidente della Nigeria  il quale ha palesemente affermato che il leader della Costa d’Avorio aveva come scopo quello di coinvolgere altri paesi dell’ECOWAS, in quella che lui ha definito in maniera drastica sudditanza economica con la Francia.

Invece si è dimostrato molto più cauto il presidente del Ghana che ha condiviso un suo ragionamento economico, affermando che secondo la sua opinione sarebbe meglio optare per una transizione graduale, che veda un ancoraggio all’Euro in un regime di cambi flessibili.

In pratica secondo la sua opinione non bisogna dimenticare che i paesi dell’area scambiano molto con quelli europei: per questo è importante puntare verso un regime flessibile con lo scopo di ottenere l’indipendenza economica.

Conclusioni

Questa vicenda ha avuto poi diversi sviluppi grazie a vari incontri tra i protagonisti di questo cambiamento nei quali è stato sottolineato soprattutto un aspetto e cioè la volontà di arrivare a questa conversione in maniera graduale e senza fretta.

Un incontro importante in tal senso è avvenuto il 14 febbraio 2020: in quell’occasione i Ministri delle Finanze dei paesi di lingua inglese della Guinea e dell’ECOWAS.

All’interno di questo meeting sono stati stabiliti i criteri e comportamenti da seguire all’interno del processo di adozione della moneta unica africana Eco.

Nel corso di un altro incontro avvenuto nel giugno del 2021 i Capi di Stato dei paesi facenti parte dell’Ecowas hanno deciso quella che sarà la tabella di marcia per il lancio definitivo della moneta comune Eco, che dovrebbe avvenire intorno al 2027, anche se ancora non c è niente di assolutamente certo.

Un mese dopo invece l’assemblea nazionale ivoriana ha annunciato un accordo di cooperazione con la Francia proprio per l’attuazione dell’Eco, anche se ancora alcune cose vanno discusse e risolte come per esempio la parità fissa con l’euro, che dovrebbe essere garantita dalla Francia.

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