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Mattia Santori, chi è e come nascono le sardine

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Quando e come nasce il Movimento delle sardine

Storia del Movimento delle sardine e del suo leader Mattia Santori

Le sardine guidate dal leader Mattia Santori nascono a Bologna il 15 novembre di qualche anno fa durante una manifestazione dove erano presenti più di 6000 persone.

Queste persone si erano presentate in piazza per protestare contro il leader leghista Salvini, che in quel momento stava lanciando la campagna elettorale del suo partito, in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna.

Il movimento delle sardine quindi come un’associazione spontanea e senza bandiera ma solo per iniziativa di quattro ragazzi bolognesi cioè Andrea, Giulia, Roberto e appunto il leader Matteo Santori.

Proprio quest’ultimo si prese fin da subito la responsabilità di essere il portavoce  delle sardine che già da lui sono definite come un anticorpo e non con un movimento politico.

In ogni caso nascono come  movimento per contrapporsi a Salvini perché, partendo da quella protesta a Bologna, si è allargato riempiendo tante altre piazze in Italia, partendo da Modena e arrivando fino a Roma.

Il clou del suo tour si è svolto di nuovo a Bologna, sempre a Piazza Maggiore, prima delle elezioni regionali perché è proprio in quei momenti che tutta Italia conosce questo movimento per via delle immagini delle piazze gremite.

Le critiche fatte alle sardine

Il Movimento delle sardine è stato apprezzato da molti giovani di sinistra ma è stato anche molto criticato soprattutto dalla Lega che ha insinuato che non si trattasse di un movimento spontaneo ma manovrato da qualcuno dall’altro.

Nel momento in cui è esploso per via delle manifestazioni di piazza, alle quali abbiamo già accennato, ci sono state tante iniziative per aumentare l’interesse verso di loro come per esempio flash mob sui social media dove sono nati anche dei gruppi locali.

In pratica quindi parliamo di un movimento che nasce per iniziativa di ragazzi normali e che non facevano parte di nessuna sezione di partito nel senso che non erano militanti.

In che preciso momento nasce il movimento di Mattia Santori

Secondo quello che raccontano i ragazzi, e soprattutto Mattia Santori, il Movimento delle Sardine è nato semplicemente durante una notte insonne.

Sarebbe stato proprio lui ad avere l’idea del movimento e anche di organizzare la protesta contattando quelli che erano i suoi ex coinquilini e cioè Giulia, fisioterapista di 30 anni, ma non solo.

Infatti sono stati contattati  altri suoi coinquilini e cioè la guida turistica Andrea, ma anche Roberto, ingegnere nel settore del riciclo. Da quello che hanno raccontato nel corso degli anni ,quando sono stati intervistati dai vari mass media, tutto è stato molto veloce visto che per farlo nascere ci hanno messo solo tre giorni.

Chiaramente poi hanno voluto allargare il loro impegno cercando di diffondere le loro idee più possibile, attraverso l’uso dei social che loro conoscono bene considerando che sono giovani.

Però non solo visto che hanno utilizzato come strumento anche il volantinaggio nonché una cosa molto originale cioè la creazione di speciali banche del pesce dove hanno distribuito sagome di  sardine in cartone proprio per promuovere quell’evento di protesta.

Il nome nasce dall’idea della volontà di riempire una piazza con tante persone e stare stretti come sardine, appunto perché è un modo di dire

Chi è Mattia Santori?

Biografia del leader delle sardine

Come dicevamo il leader nonché il volto del movimento delle sardine è quello di Mattia Santori. Nel corso degli anni lo abbiamo visto molte volte in TV nel giornale perché è stato proprio il portavoce di tutte le istanze di questo movimento perché semplicemente si è preso l’ incarico di rappresentare proprio le sardine nell’ambito pubblico e mediatico.

Nasce a Bologna nel 1987 ma è laureato in economia e diritto. La cosa particolare è che nel corso della sua vita non si era mai iscritto a nessun partito politico ma si è dedicato soprattutto al suo lavoro nel settore di ricerca per i mercati energetici.

In generale si è occupato della questione ambientale relativa al lavoro e un’altra cosa importante che ha fatto nella sua carriera è quella di essere redattore di una testata online e che fa parte della società per la quale lui lavora.

Inoltre da un po’ di tempo si è cimentato anche nell’insegnamento sia per i bambini che per gli studenti universitari di basket, frisbee e atletica.

Il suo temperamento è sempre stato molto vivace e molto assertivo nel senso che non ha mai avuto paura di dire quello che pensa e anche di scontrarsi con politici di un certo livello.

Per esempio, oltre ad aver fatto delle polemiche con politici di destra, in alcuni casi quando lo ha ritenuto necessario ha preso posizione anche contro il Partito Democratico o comunque contro altri partiti di sinistra.

All’inizio di questo articolo abbiamo parlato della storia del Movimento delle sardine ma ora vogliamo condividere quelli che sono i punti principali del programma che hanno sempre portato avanti.

Punti principali del programma del Movimento delle sardine

I punti principali chiamati da loro programmatici sono molto chiari perché comunque le sardine insieme al loro leader hanno sempre tenuto al fatto di farsi comprendere un po’ da tutti e cioè sia da chi li ha sempre sostenuti ma anche da chi si è mostrato scettico e anche critico.

Le richieste che hanno fatto sono state molto semplici ma chiare come per esempio quella di abrogare in maniera definitiva il decreto sicurezza ma non solo. Considerandosi persone esperte di informazione e di comunicazione anche sui social media hanno dichiarato di pretendere che i politici che usino i social network siano trasparenti e chiari sotto questo punto di vista.

Inoltre hanno chiesto a chi è stato eletto di essere sempre presenti nelle sedi istituzionali per lavorare perché hanno riscontrato un certo assenteismo. Inoltre hanno chiesto che non ci sia violenza nei toni che la politica spesso usa in perché secondo la loro opinione quella verbale è uguale a quella fisica.

Infine hanno chiesto all’informazione di essere trasparente per quanto riguarda i messaggi che loro vogliono condividere senza strumentalizzare ,ma soprattutto hanno chiesto che i ministri  smettano di comunicare tramite Social, e di usare solo i  canali istituzionali.

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