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Protesta sconvolgente contro Macron: studente si dà fuoco

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Un ragazzo in Francia ha deciso di fare un gesto estremo di protesta contro Macron, dandosi fuoco. In precedenza già aveva accusato il presidente, ma anche l’Unione europea e la classe politica francese, di averlo metaforicamente ucciso. Andiamo ad approfondire insieme.

Cosa c’è dietro la protesta di questo ragazzo contro Macron

Dinamica dei fatti

Uno studente universitario francese è stato ricoverato a Lione dopo aver deciso di darsi fuoco per protesta contro il presidente Macron. Attualmente si trova in ospedale in condizioni critiche e la prognosi è riservata.

Il primo giornale a diffondere la notizia è stato il tabloid inglese The Independent che ha riferito proprio di un ragazzo di 22 anni, Anas K,  che si è dato fuoco davanti alla mensa della sua università.

Ci riferiamo nello specifico all’università Lumière Lyon II, all’interno della quale tutti i presenti sono subito allarmati, compresa la fidanzata dello studente e hanno chiamato le forze dell’ordine e i vigili del fuoco.

Inizialmente era stata proprio la fidanzata ad avvisare le forze dell’ordine perché si era molto allarmata a leggere i post nei social del suo ragazzo.

Quando i primi soccorsi sono arrivati subito ci si è accorti della gravità della situazione visto che lo studente francese presentava ustioni sul 90% del corpo. In base a quello che è stato riferito al tabloid inglese The Independent il ragazzo aveva nei giorni precedenti manifestato l’intenzione di compiere un gesto estremo di tipo dimostrativo contro la classe politica francese ma soprattutto contro Macron.

Cosa aveva detto nei suo post di avvertimento sui social

Qualche giorno prima dell’evento infausto il ragazzo aveva postato sui suoi social dei messaggi molto crudi e chiari all’interno per denunciare con forza la situazione economica difficile che stava vivendo nella sua vita.

Infatti si era scagliato contro la politica francese ritenendola responsabile della sua situazione ai limiti della povertà, visto che fino a quel momento si era mantenuto con 450€ al mese.

Inoltre ha sottolineato come la cifra fosse nettamente inferiore a quello che è il salario minimo nazionale francese, fissato a circa 1500 euro mensili. Nei suoi post oltretutto non aveva fatto mistero di chi secondo lui doveva prendersi la responsabilità della sua situazione e cioè avevano nominato esplicitamente Macron, ma anche i suoi predecessori Sarkozy e Hollande.

Il ragazzo non era stato nemmeno troppo tenero con l’Unione Europea perché infatti aveva dichiarato che attualmente nei suoi post citati in maniera integrale da il tabloid inglese The Independent le seguenti cose:

Io accuso Macron, Hollande, Sarkozy e l’Unione Europea di avermi ucciso creando un futuro pieno di incertezze per chiunque. Accuso anche la Le Pen e i giornalisti per creare in maniera strumentale paure gigantesche ingiustificate”,

Il suo messaggio che sembrava quasi un testamento terminava con l’intenzione di un compiere un gesto dal forte valore politico, davanti alla mensa del suo Ateneo.

Per la precisione il suo post si concludeva con queste testuali parole “Combattiamo contro l’ascesa del Fascismo, che punta a creare divisioni tra di noi. Combattiamo anche contro il liberalismo che genera disuguaglianze”.

Reazioni a questo gesto inconsulto contro Macron

Come ha reagito il rettore dell’università lume a Lyon

Molto significativa è stata la reazione del rettore dell’università di Lione che ha voluto commentare il gesto così estremo del ragazzo francese. Ci riferiamo a Nathalie Dompnier che ha dichiarato ai cronisti del giornale inglese di non aver mai avuto nessuna notizia precisa, relativa alla situazione economica complicata del ragazzo.

Inoltre ha dichiarato la sua disponibilità a incontrare i genitori per offrire a loro solidarietà supporto e sostegno in questo momento così drammatico.

Reazione del sindacato studentesco sul gesto contro Macron

Questo gesto ovviamente di protesta del ragazzo francese contro Macron e la classe politica francese non poteva lasciare indifferenti i rappresentanti del sindacato studentesco che si sono subito mobilitati.

Parliamo di un sindacato studentesco al quale era iscritto proprio il giovane che ha tentato di darsi fuoco. Subito dopo il suo gesto i vertici del sindacato hanno annunciato la volontà di organizzare cortei in tutto il paese.

Questi cortei nell’intento del sindacato dovrebbero servire come gesto di solidarietà verso il ragazzo che si è adesso protagonista di questa azione dimostrativa, ma non solo.

Infatti i capi del sindacato hanno definito il gesto del ragazzo come un’iniziativa dal contenuto palesemente politico. Ma è stato anche definito un atto disperato per dire basta ad un sistema fascista e razzista che annulla le persone.

Infine sempre rappresentanti del sindacato hanno dichiarato al The Indipendent che Fredrik Vidal, ministro dell’istruzione superiore del governo Macron, ha accettato di incontrarli, proprio per risolvere o per parlare quantomeno dei problemi che hanno spinto il giovane a questo gesto così inconsulto.

I giovani del sindacato hanno deciso di impegnarsi nella protesta, anche perché hanno dichiarato che anche tanti di loro hanno queste difficoltà dal punto di vista economico, proprio per colpa delle politiche economiche e francesi.

Conclusioni

Sicuramente il gesto del ragazzo è apparso agli occhi dell’opinione pubblica francese Europea come esagerato e estremo.  Infatti molti sia in Francia che fuori hanno fatto delle allusioni su possibili problemi psicologici del ragazzo.

Ma in realtà, al di là del gesto singolo di un ragazzo legittimamente preoccupato e disperato per la sua condizione economica, non si può non sottolineare il fatto che si è trattato di un avvenimento che ha avuto tra virgolette il merito di risvegliare la protesta e la vitalità del movimento studentesco e giovanile in Francia.

Sappiamo infatti come in Francia i movimenti di protesta sono sempre stati abbastanza attivi. Ma in questo caso c’era bisogno di mobilitare anche più giovani proprio per richiamare l’attenzione sulla loro situazione dal punto di vista lavorativo ed economico.

Si tratta quindi di un segnale molto forte e importante al di là dei risultati che porterà nel breve termine perché sicuramente ha fatto capire come i giovani non vogliano rassegnarsi a una condizione di precarietà che sembra non aver mai fine.

L’auspicio dei compagni di università, e di tante altre persone solidali al ragazzo, è che quest’ultimo ritrovi la sua serenità e le possibilità economiche che merita.

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