La Legione Redenta di Siberia fu una formazione militare italiana che combatté durante la prima guerra mondiale in supporto alle forze dell’Intesa contro l’Impero tedesco e l’Impero austro-ungarico. Nel 1917, a seguito della rivoluzione russa, molti soldati italiani della Legione furono catturati dalle truppe bolsceviche e inviati in Siberia come prigionieri di guerra. Lì, circa 1.200 soldati italiani, insieme ad altri soldati stranieri, formarono la Legione Redenta di Siberia e si unirono alla causa anti-bolscevica del generale Aleksandr Vasil’evič Kolčak.
L’organizzazione della Legione Redenta di Siberia
Era composta principalmente da soldati italiani, ma comprendeva anche altri stranieri, tra cui austro-ungarici di etnia italiana, croati, sloveni, cechi, slovacchi e polacchi. Il comandante della Legione fu il colonnello italiano Michele Bianchi, già veterano della guerra italo-turca e della prima guerra mondiale.
Tale Legione era organizzata in tre battaglioni e un’artiglieria, con un totale di circa 2.500 uomini. I soldati indossavano uniformi italiane, ma con distintivi russi sulla manica sinistra. Era equipaggiata con armi e munizioni fornite dal generale Kolčak e aveva anche una sezione di aviazione con cinque aerei. La Legione fu impiegata principalmente nella lotta contro le forze bolsceviche nella regione della Siberia occidentale, ma partecipò anche alla liberazione di città come Tomsk e Krasnojarsk.
Le vicende della Legione Redenta di Siberia
La Legione Redenta di Siberia combatté con grande coraggio e dedizione contro le forze bolsceviche, ma la situazione militare era estremamente difficile. Nel novembre 1919, il generale Kolčak fu catturato dalle forze bolsceviche e giustiziato, e la Legione si trovò isolata e in grave difficoltà. Nel marzo 1920, la Legione si arrese alle forze bolsceviche e i soldati furono internati in campi di prigionia in Siberia.
La fine della Legione e le scelte dei soldati italiani che vi avevano combattuto portarono a conseguenze significative. Molti di loro furono condannati come disertori dalle autorità italiane e furono costretti a vivere in esilio, mentre altri scelsero di rimanere in Russia e partecipare alla Guerra civile russa al fianco dei bolscevichi.
Conclusioni
La Legione Redenta di Siberia è stata una formazione militare importante nella storia italiana e mondiale. I soldati italiani che vi hanno combattuto hanno dimostrato grande coraggio e dedizione nella lotta contro le forze bolsceviche in Siberia. Tuttavia, le scelte che i soldati italiani hanno fatto alla fine della guerra hanno avuto conseguenze significative per la loro vita e per la loro reputazione in Italia.
È stata spesso trascurata nella storia ufficiale italiana, ma negli ultimi anni ci sono stati diversi sforzi per ricordare e valorizzare il loro sacrificio e la loro lotta. Nel 2017, ad esempio, è stato inaugurato un monumento a Tomsk per ricordare i soldati italiani della Legione Redenta di Siberia.
La Legione Redenta di Siberia è stata una delle tante formazioni militari straniere che hanno combattuto nella prima guerra mondiale. Tuttavia, la loro esperienza in Siberia è stata unica e ha avuto conseguenze significative per la loro vita e per la loro identità nazionale. Parliamo di un esempio della complessità della storia italiana e mondiale e della necessità di valorizzare e ricordare anche quei momenti della storia che possono essere stati trascurati o dimenticati.